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L'Espresso: meno lagne e strimpellatori nelle parrocchie? Segnalato da Pasquale Cristina |
Le note in parentesi quadra e su fondo verde sono commenti del Prof. Pasquale Cristina |
Il cardinale Cafarra mette all'indice un elenco di brani e la Cei vara il canzoniere benedetto. La Chiesa rispolvera il canto gregoriano e lancia un nuovo anatema: niente accordi facili da gita in tenda, niente battimani... Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature |
Via le chitarre [a] , banditi gesti e autori profani. |
[a] Troppo bello per esser vero!
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A Bologna, il cardinale Carlo Caffarra si è mosso in anticipo, depennando di proprio pugno i canti indigesti. "Mai più", ha vergato al fianco di brani scout diventati ormai dei classici, come 'Alleluja la nostra festa', che si intona gesticolando [c], oppure 'Osanna eh', che contiene però un errore teologico e, in un verso, confonde il Padre con il Figlio. "Basta canzoni sciatte", tuona il porporato nel libro intervista di Alessandra Borghese. |
[c] Definiscesi scientificamente "svitamento di lampadine", ché l'atto del cantore, qual bruto ritmicamente dimenantesi coi palmi delle mani levati verso l'alto, simula il gesto di chi abbia a disallogare ampolle elettriche penzolanti dal soffito. |
Non la si può certo definire una hit parade sacra, ma l'effetto sarà lo stesso. Da San Gennaro a Sant'Ambrogio, spariranno i Gen Rosso e le melodie orecchiabili come 'Dolce sentire', interpretata da Claudio Baglioni, per privilegiare i testi ispirati ai salmi, dal 'Kyrie eleison' di Berthier, al 'Gloria' di Lécot, passando per messale romano e tradizione italiana. |
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Nessuna censura, ripetono alla Consulta per la liturgia, semmai il problema è opposto. E cioè che quelle canzonette non avrebbero dovuto mai varcare i santi portoni: |
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"È un richiamo al valore della liturgia, a messa si canta la fede, non solo parole e sentimenti", avverte don Manlio Sodi, presidente della Pontificia accademia di teologia di Roma. Come a dire che nemmeno in Parlamento si entra senza cravatta, e che preservare il rispetto di un luogo religioso non va considerata una censura. |
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Questa è la teoria, poi c'è la pratica fatta di canzonieri e lupetti dell'Agesci, che celebrano la messa nel bosco e strimpellano davanti al fuoco. La chitarra è il simbolo di quel modo di pregare, "visto che non si può scalare una montagna con l'organo in spalla", ripete chi ha intonato i canti religiosi e ne ha pure composti alcuni di celebri. |
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La capo scout Lucia Spaccia è l'autrice, assieme a Laura Fiori, dell'Alleluja gestuale che sarà escluso dal repertorio. Nelle sue raccolte si trova un po' di tutto, dall' "Ave Maria" fino a Beatles e De Andrè, perché negli anni c'è stata una contaminazione con i canti delle parrocchie: "Esiste una tradizione trentennale (1) di strumenti diversi dall'organo nei canti liturgici,che non va dispersa" (2), dice Lucia. |
(1) Trent'anni non fanno tradizione! (2) No, va cancellata, radicalmente cancellata, non dispersa. |
Per il resto gli scout sono d'accordo che non tutto possa essere suonato in chiesa. Già oggi, ripetono i gruppi da Milano a Roma, si distingue fra messa dei ragazzi e cerimonia solenne. "L'organo è affascinante, ma pretende una conoscenza (3) che può diventare un limite fuori dalle cattedrali, dove Gesù comunque ascolta". [d] |
(3) In chi lo suona o in chi lo ascolta? |
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[d] Banalità del genere non hanno più nessun fondamento pedagogico, didattico ed, ovviamente, pastorale. |
Trascriviamo soltanto quattro commenti tra i 16 riportati sul blog: |
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Doriana ha detto... |
(4) Condividiamo in pieno! Brava Doriana. |
Raffaella ha detto... |
(5) Ben detto. |
Anonimo ha detto... |
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fr. A.R. ha detto... |
(8) Osservazioni tanto contraddittorie quanto ridicole non potevano venire che da un frate, "fr. A.R.": cosa hanno fatto fino ad ora i costruttori vaticanosecondisti? o hanno disubbidito al loro concilio? |
(9) Questo almeno è quel che si vuol far credere: per far passare come tradizionalista Benedetto XVI, ma tutti sappiamo che così non è. Timeo Danaos, et dona ferentes! Invece che plaudire e gridare al miracolo, aspettiamo: se sono rose fioriranno. Comunque, nulla vieta che Dio si possa servire di Benedetto XVI per rimettere le cose a posto, e questo noi speriamo vivamente! |